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CDS - Zazzaroni: "Chi vuole la Juve in B? Più passa il tempo più cresce il numero di chi teme la retrocessione dei bianconeri"
28.01.2023 10:25 di Napoli Magazine

Ivan Zazzaroni, giornalista, ha commentato, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, la questione legata alle plusvalenze: "Chi vuole la Juve in B? In un quadro drammatico come l’attuale si inserisce il caso Juvegate che fa tremare i polsi ai diretti interessati ma anche e soprattutto all’intero sistema, e non solo per la questione dei diritti tv che, lo ricordo, sono la principale fonte di sostentamento. Oggi la formula più utilizzata dalle principali figure istituzionali è, inevitabilmente, «aspettiamo le motivazioni della sentenza». La preoccupazione che l’accompagna è palpabile. «Si è oltrepassato il limite, il sistema non può reggere», l’allarme suona ovunque. C’è chi pensa che soltanto un botto potrebbe far prendere coscienza dello stato in cui versa il settore per poi ripartire con parametri più equilibrati. Penso invece che il nostro calcio non sia in grado di sopportare gli effetti di un altro “botto”. Più passano i giorni e più cresce il numero di quelli che, anche nel Governo, temono la “retrocessione” del club di riferimento della settima industria del Paese. Nel 2006 il calcio era, per fatturato, la quarta".

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CDS - Zazzaroni: "Chi vuole la Juve in B? Più passa il tempo più cresce il numero di chi teme la retrocessione dei bianconeri"

di Napoli Magazine

28/01/2024 - 10:25

Ivan Zazzaroni, giornalista, ha commentato, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, la questione legata alle plusvalenze: "Chi vuole la Juve in B? In un quadro drammatico come l’attuale si inserisce il caso Juvegate che fa tremare i polsi ai diretti interessati ma anche e soprattutto all’intero sistema, e non solo per la questione dei diritti tv che, lo ricordo, sono la principale fonte di sostentamento. Oggi la formula più utilizzata dalle principali figure istituzionali è, inevitabilmente, «aspettiamo le motivazioni della sentenza». La preoccupazione che l’accompagna è palpabile. «Si è oltrepassato il limite, il sistema non può reggere», l’allarme suona ovunque. C’è chi pensa che soltanto un botto potrebbe far prendere coscienza dello stato in cui versa il settore per poi ripartire con parametri più equilibrati. Penso invece che il nostro calcio non sia in grado di sopportare gli effetti di un altro “botto”. Più passano i giorni e più cresce il numero di quelli che, anche nel Governo, temono la “retrocessione” del club di riferimento della settima industria del Paese. Nel 2006 il calcio era, per fatturato, la quarta".