L'Angolo
IL COMMENTO - Berthold: "Napoli-Roma è sempre stata una sfida molto calda, Maradona è stato il più forte di tutti i tempi"
15.04.2022 13:39 di Napoli Magazine

NAPOLI - A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Thomas Berthold, ex calciatore di Roma e Bayern Monaco, campione del Mondo nel 1990. 


Sull'Eintracht Francoforte che ha eliminato il Barcellona in Europa League


"Non me l'aspettavo. Mi aspettavo una squadra ben preparata grintosa e concentrata. Ho visto solo gli ultimi risultati del Barcellona, che ha fatto fatica col Levante. Ora il Barcellona è in trasformazione, ci vuole tempo per vedere il solito Barca da Champions League. L'Eintracht ha meritato, fare tre gol al Camp Nou non è facile".


In chi ti rivedi come terzino tutta fascia in Italia?


"Questo discorso c'è anche nella nazionale tedesca: i laterali e centrali in questo periodo non li vedo di grande livello. In Italia come cultura hanno sempre saputo difendere bene, ma sulla fascia devi spingere, andare in profondità e fare il cross. Ci sono pochi giocatori di grande classe con queste doti. La fascia per un terzino è la posizione più impegnativa, devi trovare le distanze".


Sui duelli con Maradona e Napoli-Roma


"Napoli-Roma è sempre stata molto calda. Sono due grandi club. Ho visto Diego in Russia al Mondiale, dove non stava benissimo, mi ha fatto molta pena sentire della sua morte, lui è stato il più forte di tutti i tempi. A Napoli la sua presenza era fondamentale, forse è stato l'unico giocatore al mondo a fare la differenza così". 


Il calcio italiano che hai vissuto tu non è più paragonabile a quello attuale?


"Negli anni 80 e 90 la Serie A era il miglior campionato. Dopo ho visto un calo strutturale. I club italiani sono quasi tutti stati in mano di imprenditori che hanno messo familiari e amici nelle società, e lì c'è stato il primo svantaggio. L'Italia ha perso molto anche sul livello infrastrutturale, gli stadi sono vecchi. Solo Juventus, Udinese, Sassuolo e Atalanta hanno fatto qualcosa per migliorare". 


Secondo te i presidenti "alla De Laurentiis" un po' "self made man" possono resistere ancora alle cordate in Italia?


"Non lo posso sapere. Penso solo che se vediamo la Spagna e l'Inghilterra, che sono all'avanguardia, hanno un agonismo, un atletismo differente. C'è una differenza in tutti i reparti col calcio italiano. Sicuramente è anche una questione di investimenti, ma bisogna cambiare anche il modo di pensare e di lavorare per ritornare al top in Europa".


La tecnica deve tornare al centro del calcio?


"Devi avere equilibrio nel calcio. Ci vuole il bilanciamento tra atletica e tecnica. Bisogna tornare a sviluppare i punti importanti: i giovani, la crescita, e la tecnica, sicuramente".


Su Kroos e Ginter, accostati a Juventus e Inter: possono essere validi?


"Toni Kroos è stato un grandissimo giocatore, ma è a fine carriera. Ha capito che è meglio ritirarsi adesso che fare un altro mondiale. Ginter è più giovane, anche se non è nell'11 della Nazionale. Il mercato non lo valuto io, lo fanno gli scout".


Su Mourinho


"Non mi sta piacendo, soprattutto per il modo di giocare. Il suo modo di giocare è molto difensivo, poco spettacolare e soprattutto lo vedo fermo a qualche anno fa. A me piace il gioco aperto e offensivo".

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NAPOLI - A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Thomas Berthold, ex calciatore di Roma e Bayern Monaco, campione del Mondo nel 1990. 


Sull'Eintracht Francoforte che ha eliminato il Barcellona in Europa League


"Non me l'aspettavo. Mi aspettavo una squadra ben preparata grintosa e concentrata. Ho visto solo gli ultimi risultati del Barcellona, che ha fatto fatica col Levante. Ora il Barcellona è in trasformazione, ci vuole tempo per vedere il solito Barca da Champions League. L'Eintracht ha meritato, fare tre gol al Camp Nou non è facile".


In chi ti rivedi come terzino tutta fascia in Italia?


"Questo discorso c'è anche nella nazionale tedesca: i laterali e centrali in questo periodo non li vedo di grande livello. In Italia come cultura hanno sempre saputo difendere bene, ma sulla fascia devi spingere, andare in profondità e fare il cross. Ci sono pochi giocatori di grande classe con queste doti. La fascia per un terzino è la posizione più impegnativa, devi trovare le distanze".


Sui duelli con Maradona e Napoli-Roma


"Napoli-Roma è sempre stata molto calda. Sono due grandi club. Ho visto Diego in Russia al Mondiale, dove non stava benissimo, mi ha fatto molta pena sentire della sua morte, lui è stato il più forte di tutti i tempi. A Napoli la sua presenza era fondamentale, forse è stato l'unico giocatore al mondo a fare la differenza così". 


Il calcio italiano che hai vissuto tu non è più paragonabile a quello attuale?


"Negli anni 80 e 90 la Serie A era il miglior campionato. Dopo ho visto un calo strutturale. I club italiani sono quasi tutti stati in mano di imprenditori che hanno messo familiari e amici nelle società, e lì c'è stato il primo svantaggio. L'Italia ha perso molto anche sul livello infrastrutturale, gli stadi sono vecchi. Solo Juventus, Udinese, Sassuolo e Atalanta hanno fatto qualcosa per migliorare". 


Secondo te i presidenti "alla De Laurentiis" un po' "self made man" possono resistere ancora alle cordate in Italia?


"Non lo posso sapere. Penso solo che se vediamo la Spagna e l'Inghilterra, che sono all'avanguardia, hanno un agonismo, un atletismo differente. C'è una differenza in tutti i reparti col calcio italiano. Sicuramente è anche una questione di investimenti, ma bisogna cambiare anche il modo di pensare e di lavorare per ritornare al top in Europa".


La tecnica deve tornare al centro del calcio?


"Devi avere equilibrio nel calcio. Ci vuole il bilanciamento tra atletica e tecnica. Bisogna tornare a sviluppare i punti importanti: i giovani, la crescita, e la tecnica, sicuramente".


Su Kroos e Ginter, accostati a Juventus e Inter: possono essere validi?


"Toni Kroos è stato un grandissimo giocatore, ma è a fine carriera. Ha capito che è meglio ritirarsi adesso che fare un altro mondiale. Ginter è più giovane, anche se non è nell'11 della Nazionale. Il mercato non lo valuto io, lo fanno gli scout".


Su Mourinho


"Non mi sta piacendo, soprattutto per il modo di giocare. Il suo modo di giocare è molto difensivo, poco spettacolare e soprattutto lo vedo fermo a qualche anno fa. A me piace il gioco aperto e offensivo".