I Foja, band partenopea, esprimono su Instagram il loro cordoglio per la morte del giornalista Gianni Minà: "Buon viaggio Signor Miná porteremo nel cuore con grande emozione per sempre le parole che donaste a noi, Napoli e 'A mano 'e D10s.
Anche lei, con il nostro amore, sará costretto a non morire mai.
"Cari Amici,
la vostra canzone mi ha emozionato.
Sono testi evocativi che mi fanno ricordare il filo rosso che mi ha legato a Diego per tutto il tempo della nostra amicizia. E’ stato un uomo leale, combattente e attento a chi aveva bisogno, nonostante le sue fragilità.
Diego incarnava l’uomo moderno, forte e debole nello stesso tempo.
Maradona era in teoria un perdente, veniva da un luogo povero come Villa Fiorita a Buenos Aires, ma poi ha frequentato i grandi leader della sua America Latina: lui ci ha messo la faccia, ha dato se stesso come nessun altro sportivo ha fatto, a parte Cassius Clay Mohammad Alì.
Diego ha rappresentato il passaggio fra l’umanità di un campione e la sua disumanizzazione, dovuta a un tipo di business nello sport che ora vuole solo robot e non persone.
Lui si era ribellato con forza a questa logica e ne ha pagato il prezzo. E’ morto solo.
Ma il riconoscimento e l’affetto delle persone comuni lo hanno ripagato.
Maradona oggi, grazie a questo amore collettivo, è costretto a non morire mai. Maradona oggi, grazie a questo amore, vivrà sempre.
Gianni Minà".
di Napoli Magazine
28/03/2023 - 12:01
I Foja, band partenopea, esprimono su Instagram il loro cordoglio per la morte del giornalista Gianni Minà: "Buon viaggio Signor Miná porteremo nel cuore con grande emozione per sempre le parole che donaste a noi, Napoli e 'A mano 'e D10s.
Anche lei, con il nostro amore, sará costretto a non morire mai.
"Cari Amici,
la vostra canzone mi ha emozionato.
Sono testi evocativi che mi fanno ricordare il filo rosso che mi ha legato a Diego per tutto il tempo della nostra amicizia. E’ stato un uomo leale, combattente e attento a chi aveva bisogno, nonostante le sue fragilità.
Diego incarnava l’uomo moderno, forte e debole nello stesso tempo.
Maradona era in teoria un perdente, veniva da un luogo povero come Villa Fiorita a Buenos Aires, ma poi ha frequentato i grandi leader della sua America Latina: lui ci ha messo la faccia, ha dato se stesso come nessun altro sportivo ha fatto, a parte Cassius Clay Mohammad Alì.
Diego ha rappresentato il passaggio fra l’umanità di un campione e la sua disumanizzazione, dovuta a un tipo di business nello sport che ora vuole solo robot e non persone.
Lui si era ribellato con forza a questa logica e ne ha pagato il prezzo. E’ morto solo.
Ma il riconoscimento e l’affetto delle persone comuni lo hanno ripagato.
Maradona oggi, grazie a questo amore collettivo, è costretto a non morire mai. Maradona oggi, grazie a questo amore, vivrà sempre.
Gianni Minà".