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ATALANTA - Ederson: "Gasperini è tosto ma ci migliora"
29.04.2024 16:52 di Redazione

"Gasperini è una persona tosta con cui lavorare, ma alla fine alza il livello dei giocatori puntando molto sulla forza mentale". Lo ha detto Ederson José dos Santos Lourenco da Silva, centrocampista dell'Atalanta, a un'intervista a 'Cronache di Spogliatoio" in collaborazione con i canali social del club nerazzurro: "E' un allenatore che ti punta, ti spinge, ti dice 'la forza mentale prima di tutto' e che ce la trasmette ogni giorno, insieme alla voglia di aggredire gli avversari". Ederson è ritornato sul famoso discorso alla squadra all'intervallo del quarto di ritorno di Europa League col Liverpool a Bergamo, quando Gasperini aveva chiesto ai giocatori se avessero voluto giocare più bassi: "In quel momento tutti sapevano quello che dovevano fare dopo aver preso gol su rigore. Avevamo voglia di andare a prendere la palla pressando e di andare verso la loro porta.Gli abbiamo detto di no e lui ne è stato felice". Il brasiliano ha parlato anche della sue difficoltà iniziali a inserirsi in un contesto tattico nuovo: "A Salerno era stato Walter Sabatini a dirmi che mi avrebbe potuto cercare l'Atalanta, poi il direttore sportivo Tony D'Amico alla seconda telefonata mi invitò a pranzo e ci accordammo - racconta Ederson -. Gasperini all'inizio mi lascia giocare un po' libero, all'inizio, ma qui ho dovuto privilegiare la fase difensiva al contrario di quanto ero abituato a fare. Ci misi 4 mesi per capire bene e 6 per fare quello che mi chiedeva: lui punta sulla forza mentale e mi invita a migliorare la precisione e la velocità dei passaggi in verticale per gli attaccanti".

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ATALANTA - Ederson: "Gasperini è tosto ma ci migliora"

di Napoli Magazine

29/04/2024 - 16:52

"Gasperini è una persona tosta con cui lavorare, ma alla fine alza il livello dei giocatori puntando molto sulla forza mentale". Lo ha detto Ederson José dos Santos Lourenco da Silva, centrocampista dell'Atalanta, a un'intervista a 'Cronache di Spogliatoio" in collaborazione con i canali social del club nerazzurro: "E' un allenatore che ti punta, ti spinge, ti dice 'la forza mentale prima di tutto' e che ce la trasmette ogni giorno, insieme alla voglia di aggredire gli avversari". Ederson è ritornato sul famoso discorso alla squadra all'intervallo del quarto di ritorno di Europa League col Liverpool a Bergamo, quando Gasperini aveva chiesto ai giocatori se avessero voluto giocare più bassi: "In quel momento tutti sapevano quello che dovevano fare dopo aver preso gol su rigore. Avevamo voglia di andare a prendere la palla pressando e di andare verso la loro porta.Gli abbiamo detto di no e lui ne è stato felice". Il brasiliano ha parlato anche della sue difficoltà iniziali a inserirsi in un contesto tattico nuovo: "A Salerno era stato Walter Sabatini a dirmi che mi avrebbe potuto cercare l'Atalanta, poi il direttore sportivo Tony D'Amico alla seconda telefonata mi invitò a pranzo e ci accordammo - racconta Ederson -. Gasperini all'inizio mi lascia giocare un po' libero, all'inizio, ma qui ho dovuto privilegiare la fase difensiva al contrario di quanto ero abituato a fare. Ci misi 4 mesi per capire bene e 6 per fare quello che mi chiedeva: lui punta sulla forza mentale e mi invita a migliorare la precisione e la velocità dei passaggi in verticale per gli attaccanti".