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CALCIOPOLI - Udienza per il ricorso dell'ex Juventus Giraudo
12.03.2024 13:03 di Redazione

Ha preso il via presso la prima sezione ter del Tar del Lazio l'udienza di ricorso dell'ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo dove si discutera' la richiesta da parte dei suoi avvocati di rimettere alla Corte di Giustizia Europea la questione di incompatibilita' della legge 280/2003, quella che disciplina la giustizia sportiva secondo il criterio della specificita' dello sport, rispetto ai principi di diritto comunitario. In rappresentanza di Giraudo, gli avvocati Jean-Louis Dupont (lo stesso della sentenza Bosman, ndr) e Amedeo Rosboch. Giraudo, radiato dalla Federcalcio nel 2011 per le conseguenze di Calciopoli, ha ottenuto un primo parziale successo nel settembre 2021, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo ha considerato ammissibile (senza entrare nel merito) il ricorso presentato nel marzo 2020 riconoscendogli la violazione dei diritti della difesa, a causa dei soli sette giorni concessi per leggere le oltre 7000 pagine di atti prodotti nel corso del procedimento sportivo, e la ragionevole durata del processo, trascinatosi per 13 anni.

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CALCIOPOLI - Udienza per il ricorso dell'ex Juventus Giraudo

di Napoli Magazine

12/03/2024 - 13:03

Ha preso il via presso la prima sezione ter del Tar del Lazio l'udienza di ricorso dell'ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo dove si discutera' la richiesta da parte dei suoi avvocati di rimettere alla Corte di Giustizia Europea la questione di incompatibilita' della legge 280/2003, quella che disciplina la giustizia sportiva secondo il criterio della specificita' dello sport, rispetto ai principi di diritto comunitario. In rappresentanza di Giraudo, gli avvocati Jean-Louis Dupont (lo stesso della sentenza Bosman, ndr) e Amedeo Rosboch. Giraudo, radiato dalla Federcalcio nel 2011 per le conseguenze di Calciopoli, ha ottenuto un primo parziale successo nel settembre 2021, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo ha considerato ammissibile (senza entrare nel merito) il ricorso presentato nel marzo 2020 riconoscendogli la violazione dei diritti della difesa, a causa dei soli sette giorni concessi per leggere le oltre 7000 pagine di atti prodotti nel corso del procedimento sportivo, e la ragionevole durata del processo, trascinatosi per 13 anni.