Dopo le svariate caselle del calendario dell'avvento bianconero aperte con successo per tutto il mese di dicembre, salvo il giro a vuoto di Napoli, la Juventus sotto l'albero di Natale allestito per l'occasione all'ombra della torre di Pisa ha scartato forse il regalo più atteso. Luciano Spalletti ha chiuso l'anno solare festeggiando i tre punti, tanto "sporchi" quanto fondamentali per affrontare con lo spirito giusto un 2026 da far fruttare in campo. Il 2-0 sul campo dei nerazzurri di Gilardino ha restituito una formazione, quella disegnata dall'ex ct della nazionale e poi sistemata in corso d'opera, che ha saputo dare continuità a quanto costruito nelle ultime settimane di lavoro, ma che soprattutto ha permesso di capitalizzare al meglio senza scivoloni inattesi i punti già messi in cascina negli scontri diretti per il piazzamento Champions contro Bologna e Roma.
Il filotto di vittorie non ha sistemato del tutto la classifica dopo la falsa partenza, sporcata dagli asterischi di buona parte delle prime, ma ha riportato la Juventus nel mezzo del villaggio mettendo le basi per rigiocarsela alla pari con tutte e, perché no con l'aiuto del mercato, ambire a qualcosa di più. A Pisa però si sono visti anche i limiti di una squadra a cui spesso si contesta la mancanza di guizzo, di palleggio e inventiva al netto del talento di Yildiz là davanti. In una serata opaca del turco, gol a parte nel recupero piuttosto casuale, Spalletti ha dovuto (e potuto) pescare dal cilindro in panchina un altro giocatore di qualità, quel Zhegrova che quando subentra si dimostra sempre una scheggia impazzita in grado di stravolgere il corso degli eventi.
Proprio su questo punto il tecnico della Juventus può e deve ripartire nel 2026 con il buon proposito di regalare più qualità e spettacolo alla manovra bianconera una volta, come sembra, blindata la fase difensiva. Se è vero che a Pisa anche la buona sorte ha giocato la propria parte sulla traversa di Moreo e sul palo di Tramoni, la certezza è che una volta che la Juventus ha provato ad osare qualcosina in più è riuscita a schiacciare l'avversario nella propria metà campo, allargando i propri orizzonti offensivi e liberando lo stesso Yildiz dall'eccessiva attenzione - alias falli - dei difensori di Gilardino. Coraggio nelle scelte, dal tecnico e dalla società che sul mercato dovrà provare a fare quello sforzo in più per colmare qualche lacuna che ormai è sempre più evidente in rosa.
di Redazione
28/12/2025 - 16:19
Dopo le svariate caselle del calendario dell'avvento bianconero aperte con successo per tutto il mese di dicembre, salvo il giro a vuoto di Napoli, la Juventus sotto l'albero di Natale allestito per l'occasione all'ombra della torre di Pisa ha scartato forse il regalo più atteso. Luciano Spalletti ha chiuso l'anno solare festeggiando i tre punti, tanto "sporchi" quanto fondamentali per affrontare con lo spirito giusto un 2026 da far fruttare in campo. Il 2-0 sul campo dei nerazzurri di Gilardino ha restituito una formazione, quella disegnata dall'ex ct della nazionale e poi sistemata in corso d'opera, che ha saputo dare continuità a quanto costruito nelle ultime settimane di lavoro, ma che soprattutto ha permesso di capitalizzare al meglio senza scivoloni inattesi i punti già messi in cascina negli scontri diretti per il piazzamento Champions contro Bologna e Roma.
Il filotto di vittorie non ha sistemato del tutto la classifica dopo la falsa partenza, sporcata dagli asterischi di buona parte delle prime, ma ha riportato la Juventus nel mezzo del villaggio mettendo le basi per rigiocarsela alla pari con tutte e, perché no con l'aiuto del mercato, ambire a qualcosa di più. A Pisa però si sono visti anche i limiti di una squadra a cui spesso si contesta la mancanza di guizzo, di palleggio e inventiva al netto del talento di Yildiz là davanti. In una serata opaca del turco, gol a parte nel recupero piuttosto casuale, Spalletti ha dovuto (e potuto) pescare dal cilindro in panchina un altro giocatore di qualità, quel Zhegrova che quando subentra si dimostra sempre una scheggia impazzita in grado di stravolgere il corso degli eventi.
Proprio su questo punto il tecnico della Juventus può e deve ripartire nel 2026 con il buon proposito di regalare più qualità e spettacolo alla manovra bianconera una volta, come sembra, blindata la fase difensiva. Se è vero che a Pisa anche la buona sorte ha giocato la propria parte sulla traversa di Moreo e sul palo di Tramoni, la certezza è che una volta che la Juventus ha provato ad osare qualcosina in più è riuscita a schiacciare l'avversario nella propria metà campo, allargando i propri orizzonti offensivi e liberando lo stesso Yildiz dall'eccessiva attenzione - alias falli - dei difensori di Gilardino. Coraggio nelle scelte, dal tecnico e dalla società che sul mercato dovrà provare a fare quello sforzo in più per colmare qualche lacuna che ormai è sempre più evidente in rosa.