Cultura & Gossip
MUSICA - Stabat Mater, prove aperte all'ex base Nato 29 marzo, concerto il 4 aprile alla Basilica San Domenico Maggiore
28.03.2023 17:52 di Napoli Magazine

Partono le prove aperte del concerto “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi, a cura dell’Associazione Musicale Flegrea, promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli Città della Musica”. L’appuntamento è per il 29 marzo alle ore 20,30 presso la sede dell’Associazione nella ex base Nato di Bagnoli.

 

Lo scopo è di avvicinare il pubblico, soprattutto giovanile, al mondo artistico musicale e alla preparazione necessaria per gli eventi dal vivo e perché possano entrare pienamente nell’atmosfera che si respira quando si mette su un’opera. Interessante sarà infatti far conoscere le caratteristiche di un coro polifonico e le corde da cui è composto : soprani, contralti, tenori, bassi ( possono ovviamente essere anche più di quattro le corde a seconda della necessità). Durante le prove sarà il Maestro Capano, a spiegare e a sottolineare il ruolo delle voci e degli strumenti presenti nell’opera. Durante le prove aperte è prevista una breve presentazione dell’opera dal punto di vista storico e culturale. Parliamo dello Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi che sarà eseguito dal coro polifonico di quaranta elementi, l’Orchestra d'Archi F. Veniero, la soprano Valeria Attianese e la contralto Annamaria Napolitano del Teatro San Carlo di Napoli, con il Direttore artistico Nicola Capano del Teatro San Carlo di Napoli e l’attrice Francesca Morgante.

 

Il concerto si terrà il 4 aprile alle ore 19.30 (ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti) presso la suggestiva Basilica di San Domenico Maggiore, nel pieno centro storico della città. Per la realizzazione del progetto l’Associazione Musicale Flegrea ha individuato proprio una chiesa antica e suggestiva, cara ai napoletani e ricca di storia, ubicata tra il decumano inferiore e il maggiore che oltre, per la sua bellezza,proprio per la sua posizione centrale, ha un ruolo di attrattore turistico. Fin dal Rinascimento essa ha rappresentato un polo rilevante per la storia della città grazie anche alla scelta dei sovrani aragonesi di elevare la chiesa di san Domenico a pantheon dinastico: qui infatti e tuttora possibile ammirare le sepolture, le cosiddette Arche Aragonesi. 

 

Per questo evento legato alle celebrazioni pasquali, promosso e finanziato dal Comune nell'ambito del progetto "Napoli città della Musica" afferma Maria Pia Greco, Presidente dell’Associazione Musicale Flegrea - la scelta del luogo è di nuovo ricaduta sulla suggestiva Basilica di San Domenico Maggiore nell'antico cuore pulsante di Napoli. Lì abbiamo dato vita a tanti eventi importanti e tra gli ultimi il Requiem di Mozart per soli, coro misto e orchestra. In questa Basilica amiamo presentare il concerto del 26 dicembre che è ormai un appuntamento con i napoletani e con i tanti turisti che affollano la città, a cui non vogliamo rinunciare. L'evento del 4 Aprile ci vede come al solito carichi di entusiasmo! Il Maestro Nicola Capano (maestro del Teatro San Carlo ) che ci dirige con talento, passione e grande competenza artistica, sta lavorando con impegno affinché tutto riesca bene. Cosa molto interessante, che voglio sottolineare, sono le prove aperte al pubblico. L'avvocato Ferdinando Tozzi, responsabile del progetto, ci ha fortemente spinto in questa direzione. Accogliere il pubblico durante le prove, è il modo più semplice per entrare nello spirito del Concerto. Il pubblico ascolterà l'orchestra d'archi, soprattutto coglierà il senso della polifonia del coro, le 4 voci: basso, contralto, tenore, soprano e ne apprezzerà intrecci ed armonie. Si renderà conto della fatica, dell'impegno speso da solisti, musicisti , coro e soprattutto dal Maestro che dovrà correggere, stimolare e qualche volta rimproverare affinché tutto sia tendente alla perfezione. Dopo questo evento il Coro è già pronto per un concerto, sempre nel mese di Aprile, dove presenterà le più belle melodie classiche napoletane.Questa volta la location sarà quella di Marechiaro!

 

 

Il Coro Polifonico Flegreo

 

Il Coro nasce nel 2001 ad opera del M° Nicola Capano.Nel giro di pochi anni intraprende un cammino musicale che attualmente spazia dalla musica classica napoletana ad autori come Pergolesi, Mozart, Vivaldi, Rossini ecc senza tralasciare la musica pop italiana e straniera. Attualmente l’organico del Coro consta di 40 coristi. Il Coro successivamente dà vita all’Associazione Musicale Flegrea (Associazione senza scopo di lucro ) che ha da sempre come obiettivo il voler declinare la musica con l’ambiente , con l’inclusione, perché convinta che grazie ad essa sia possibile creare un sistema di integrazione multiculturale nel contesto cittadino.

 

Nel corso di questi anni si è più volte esibito per realizzare raccolta fondi per la Caritas, per l’Alts, per l’Ospedale Santobono, per la Lega del Filo d’Oro, per la Lega italiana della Fibrosi cistica, per la ricostruzione del Cinema teatro di Amatrice. Sensibile al sociale, ha collaborato con il Centro di riabilitazione neuro motoria del “Giffas” di Bagnoli per favorire l’integrazione dei ragazzi diversamente abili che seguono il corso di musicoterapia. Nel 2011 il Coro ha partecipato ad una importante manifestazione a Milwaukee (USA) per la “FESTA ITALIANA”. In quel contesto il Coro ha presentato il suo più emozionante repertorio di canzoni napoletane ed è stato accolto dagli italo- americani con gioia e vera esultanza. Nel 2014 ha partecipato, sempre con il repertorio di canzoni napoletane, al Festival Internazionale dei Cori a Parigi. Da pochi mesi l’Associazione Musicale Flegrea, nell’ambito del quartiere in cui opera (Bagnoli ) , ha dato vita nella sede della ex base Nato,ad un coro di giovanissimi (bambini dai 7 agli 11 anni) convinti da sempre che grazie alla musica e con il canto, in particolar modo, si possano raggiungere interessanti obiettivi educativi, di socializzazione, di sviluppo democratico, di esercizio alla tolleranza e al rispetto delle regole. Tale progetto, fortemente voluto dalla Fondazione Banco Napoli per l’infanzia, ci trova quindi impegnati nella formazione della futura generazione di coristi. Nell’ambito del Progetto “Napoli città della Musica” l’ Associazione Musicale Flegrea , in occasione della Pasqua propone lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi per Soli, Coro Misto e Orchestra d’archi diretto dal M° Nicola Capano.

 

 

STABAT MATER Di Giovan Battista Pergolesi

 

Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736). Compositore, organista e violinista dell’epoca barocca, parallelamente all’attività operistica, fu un fecondo creatore di musica sacra. Ma è solo negli ultimi mesi di vita che lasciò piena testimonianza del suo genio, componendo quello che viene considerato il suo capolavoro: lo Stabat Mater che, secondo la tradizione, sarebbe stato ultimato il giorno stesso della sua morte, avvenuta a soli 26 anni nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli.

 

Non è dato sapere se questo elemento biografico risponda al vero o sia il frutto di una posteriore leggenda romantica; quello che è certo, perché attestato dai documenti autografi, è una grande fretta nello scrivere la partitura, con la presenza di numerosi errori, di parti strumentali mancanti e, più in generale, di un disordine che rivela una corsa contro il tempo. Al punto che, nell’ultima pagina della partitura stessa, Pergolesi appose di suo pugno la dicitura “Finis Laus Deo”: un ringraziamento a Dio per avergli dato il tempo di portare a compimento l’opera.

 

Basato sul testo di un’antica sequenza attribuita al mistico medievale Jacopone da Todi, l’opera  descrive il tormento di Maria ai piedi della croce, chiamando via via a condividere la desolazione e il pianto della Madonna di fronte al corpo straziato del Figlio, la violenza quasi fisica della spada che trafigge il cuore della Vergine o la contemplazione commossa della morte di Cristo; in una crescente tensione che culmina nel grandioso e commovente “Amen” finale, invocazione che apre uno squarcio di fiducioso abbandono nei confronti di un insondabile mistero per celebrare la vittoria della vita sulla morte, nel presentimento gioioso della festa della resurrezione.

 

Quello di Pergolesi è  uno Stabat Mater che raccoglie, al tempo stesso, il dolore di una madre, il dolore dell’umanità che perde il suo Salvatore, e il dolore di un giovane che è cosciente di dover morire. Pergolesi era infatti minato dalla tubercolosi e, proprio per questo, si era ritirato a Pozzuoli per via del clima salubre e soprattutto per poter contare sull’asilo e l’assistenza medica del convento dei Cappuccini. Il grande musicista è consapevole che sta scrivendo la sua ultima opera, ma, in questo dramma, c’è anche un senso di profonda fiducia e speranza.La composizione dello Stabat Mater fu commissionata al Pergolesi nel 1734 dalla laica confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo , per officiare alla liturgia della Settimana Santa .Essa avrebbe dovuto sostituire la precedente versione di Alessandro Scarlatti commissionata dalla medesima confraternita vent’anni prima.

 

Breve e intensa la vita di Pergolesi che , nato a Jesi nel 1710, all’età di 15 anni fu ammesso nel celebre Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo a Napoli, dove ebbe modo di studiare composizione.Napoli nella prima metà del 700 era città vivace dal punto di vista musicale e artisti come Alessandro Scarlatti e Leonardo Leo avevano proposto con successo lo stile musicale napoletano in tutte le Corti d’Europa tanto da essere definita Capitale Mondiale della Musica. Breve la vita del nostro autore che muore all’età di soli 26 anni ma che riesce a lasciare un grande segno nella storia della musica. Parallelamente all’attività operistica, fu infatti fecondo autore di musica sacra e proprio nei suoi ultimi mesi di vita, compose quelli che sono considerati il suo lascito più importante in questo ambito: Il Salve Regina e lo Stabat Mater. La struggente musica dello Stabat è da sempre apprezzata e un'antica tradizione vuole la sua esecuzione nel periodo quaresimale. Lo Stabat Mater (dal latino per stava la madre è una sequenza cattolica del XIII secolo i cui versi sono attribuiti al Beato Jacopone da Todi. Pergolesi, afflitto sin dall’infanzia da seri problemi di salute, muore all’età di 26 anni nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli . Fu sepolto nella fossa comune della cattedrale di San Procolo.



Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, per info e prenotazioni contattare:


Tel. - 081.640041


LUN- VEN: 9-13:00 / 16-19:00 


SAB: 10:00 13:00

 

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MUSICA - Stabat Mater, prove aperte all'ex base Nato 29 marzo, concerto il 4 aprile alla Basilica San Domenico Maggiore

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28/03/2024 - 17:52

Partono le prove aperte del concerto “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi, a cura dell’Associazione Musicale Flegrea, promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli Città della Musica”. L’appuntamento è per il 29 marzo alle ore 20,30 presso la sede dell’Associazione nella ex base Nato di Bagnoli.

 

Lo scopo è di avvicinare il pubblico, soprattutto giovanile, al mondo artistico musicale e alla preparazione necessaria per gli eventi dal vivo e perché possano entrare pienamente nell’atmosfera che si respira quando si mette su un’opera. Interessante sarà infatti far conoscere le caratteristiche di un coro polifonico e le corde da cui è composto : soprani, contralti, tenori, bassi ( possono ovviamente essere anche più di quattro le corde a seconda della necessità). Durante le prove sarà il Maestro Capano, a spiegare e a sottolineare il ruolo delle voci e degli strumenti presenti nell’opera. Durante le prove aperte è prevista una breve presentazione dell’opera dal punto di vista storico e culturale. Parliamo dello Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi che sarà eseguito dal coro polifonico di quaranta elementi, l’Orchestra d'Archi F. Veniero, la soprano Valeria Attianese e la contralto Annamaria Napolitano del Teatro San Carlo di Napoli, con il Direttore artistico Nicola Capano del Teatro San Carlo di Napoli e l’attrice Francesca Morgante.

 

Il concerto si terrà il 4 aprile alle ore 19.30 (ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti) presso la suggestiva Basilica di San Domenico Maggiore, nel pieno centro storico della città. Per la realizzazione del progetto l’Associazione Musicale Flegrea ha individuato proprio una chiesa antica e suggestiva, cara ai napoletani e ricca di storia, ubicata tra il decumano inferiore e il maggiore che oltre, per la sua bellezza,proprio per la sua posizione centrale, ha un ruolo di attrattore turistico. Fin dal Rinascimento essa ha rappresentato un polo rilevante per la storia della città grazie anche alla scelta dei sovrani aragonesi di elevare la chiesa di san Domenico a pantheon dinastico: qui infatti e tuttora possibile ammirare le sepolture, le cosiddette Arche Aragonesi. 

 

Per questo evento legato alle celebrazioni pasquali, promosso e finanziato dal Comune nell'ambito del progetto "Napoli città della Musica" afferma Maria Pia Greco, Presidente dell’Associazione Musicale Flegrea - la scelta del luogo è di nuovo ricaduta sulla suggestiva Basilica di San Domenico Maggiore nell'antico cuore pulsante di Napoli. Lì abbiamo dato vita a tanti eventi importanti e tra gli ultimi il Requiem di Mozart per soli, coro misto e orchestra. In questa Basilica amiamo presentare il concerto del 26 dicembre che è ormai un appuntamento con i napoletani e con i tanti turisti che affollano la città, a cui non vogliamo rinunciare. L'evento del 4 Aprile ci vede come al solito carichi di entusiasmo! Il Maestro Nicola Capano (maestro del Teatro San Carlo ) che ci dirige con talento, passione e grande competenza artistica, sta lavorando con impegno affinché tutto riesca bene. Cosa molto interessante, che voglio sottolineare, sono le prove aperte al pubblico. L'avvocato Ferdinando Tozzi, responsabile del progetto, ci ha fortemente spinto in questa direzione. Accogliere il pubblico durante le prove, è il modo più semplice per entrare nello spirito del Concerto. Il pubblico ascolterà l'orchestra d'archi, soprattutto coglierà il senso della polifonia del coro, le 4 voci: basso, contralto, tenore, soprano e ne apprezzerà intrecci ed armonie. Si renderà conto della fatica, dell'impegno speso da solisti, musicisti , coro e soprattutto dal Maestro che dovrà correggere, stimolare e qualche volta rimproverare affinché tutto sia tendente alla perfezione. Dopo questo evento il Coro è già pronto per un concerto, sempre nel mese di Aprile, dove presenterà le più belle melodie classiche napoletane.Questa volta la location sarà quella di Marechiaro!

 

 

Il Coro Polifonico Flegreo

 

Il Coro nasce nel 2001 ad opera del M° Nicola Capano.Nel giro di pochi anni intraprende un cammino musicale che attualmente spazia dalla musica classica napoletana ad autori come Pergolesi, Mozart, Vivaldi, Rossini ecc senza tralasciare la musica pop italiana e straniera. Attualmente l’organico del Coro consta di 40 coristi. Il Coro successivamente dà vita all’Associazione Musicale Flegrea (Associazione senza scopo di lucro ) che ha da sempre come obiettivo il voler declinare la musica con l’ambiente , con l’inclusione, perché convinta che grazie ad essa sia possibile creare un sistema di integrazione multiculturale nel contesto cittadino.

 

Nel corso di questi anni si è più volte esibito per realizzare raccolta fondi per la Caritas, per l’Alts, per l’Ospedale Santobono, per la Lega del Filo d’Oro, per la Lega italiana della Fibrosi cistica, per la ricostruzione del Cinema teatro di Amatrice. Sensibile al sociale, ha collaborato con il Centro di riabilitazione neuro motoria del “Giffas” di Bagnoli per favorire l’integrazione dei ragazzi diversamente abili che seguono il corso di musicoterapia. Nel 2011 il Coro ha partecipato ad una importante manifestazione a Milwaukee (USA) per la “FESTA ITALIANA”. In quel contesto il Coro ha presentato il suo più emozionante repertorio di canzoni napoletane ed è stato accolto dagli italo- americani con gioia e vera esultanza. Nel 2014 ha partecipato, sempre con il repertorio di canzoni napoletane, al Festival Internazionale dei Cori a Parigi. Da pochi mesi l’Associazione Musicale Flegrea, nell’ambito del quartiere in cui opera (Bagnoli ) , ha dato vita nella sede della ex base Nato,ad un coro di giovanissimi (bambini dai 7 agli 11 anni) convinti da sempre che grazie alla musica e con il canto, in particolar modo, si possano raggiungere interessanti obiettivi educativi, di socializzazione, di sviluppo democratico, di esercizio alla tolleranza e al rispetto delle regole. Tale progetto, fortemente voluto dalla Fondazione Banco Napoli per l’infanzia, ci trova quindi impegnati nella formazione della futura generazione di coristi. Nell’ambito del Progetto “Napoli città della Musica” l’ Associazione Musicale Flegrea , in occasione della Pasqua propone lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi per Soli, Coro Misto e Orchestra d’archi diretto dal M° Nicola Capano.

 

 

STABAT MATER Di Giovan Battista Pergolesi

 

Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736). Compositore, organista e violinista dell’epoca barocca, parallelamente all’attività operistica, fu un fecondo creatore di musica sacra. Ma è solo negli ultimi mesi di vita che lasciò piena testimonianza del suo genio, componendo quello che viene considerato il suo capolavoro: lo Stabat Mater che, secondo la tradizione, sarebbe stato ultimato il giorno stesso della sua morte, avvenuta a soli 26 anni nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli.

 

Non è dato sapere se questo elemento biografico risponda al vero o sia il frutto di una posteriore leggenda romantica; quello che è certo, perché attestato dai documenti autografi, è una grande fretta nello scrivere la partitura, con la presenza di numerosi errori, di parti strumentali mancanti e, più in generale, di un disordine che rivela una corsa contro il tempo. Al punto che, nell’ultima pagina della partitura stessa, Pergolesi appose di suo pugno la dicitura “Finis Laus Deo”: un ringraziamento a Dio per avergli dato il tempo di portare a compimento l’opera.

 

Basato sul testo di un’antica sequenza attribuita al mistico medievale Jacopone da Todi, l’opera  descrive il tormento di Maria ai piedi della croce, chiamando via via a condividere la desolazione e il pianto della Madonna di fronte al corpo straziato del Figlio, la violenza quasi fisica della spada che trafigge il cuore della Vergine o la contemplazione commossa della morte di Cristo; in una crescente tensione che culmina nel grandioso e commovente “Amen” finale, invocazione che apre uno squarcio di fiducioso abbandono nei confronti di un insondabile mistero per celebrare la vittoria della vita sulla morte, nel presentimento gioioso della festa della resurrezione.

 

Quello di Pergolesi è  uno Stabat Mater che raccoglie, al tempo stesso, il dolore di una madre, il dolore dell’umanità che perde il suo Salvatore, e il dolore di un giovane che è cosciente di dover morire. Pergolesi era infatti minato dalla tubercolosi e, proprio per questo, si era ritirato a Pozzuoli per via del clima salubre e soprattutto per poter contare sull’asilo e l’assistenza medica del convento dei Cappuccini. Il grande musicista è consapevole che sta scrivendo la sua ultima opera, ma, in questo dramma, c’è anche un senso di profonda fiducia e speranza.La composizione dello Stabat Mater fu commissionata al Pergolesi nel 1734 dalla laica confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo , per officiare alla liturgia della Settimana Santa .Essa avrebbe dovuto sostituire la precedente versione di Alessandro Scarlatti commissionata dalla medesima confraternita vent’anni prima.

 

Breve e intensa la vita di Pergolesi che , nato a Jesi nel 1710, all’età di 15 anni fu ammesso nel celebre Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo a Napoli, dove ebbe modo di studiare composizione.Napoli nella prima metà del 700 era città vivace dal punto di vista musicale e artisti come Alessandro Scarlatti e Leonardo Leo avevano proposto con successo lo stile musicale napoletano in tutte le Corti d’Europa tanto da essere definita Capitale Mondiale della Musica. Breve la vita del nostro autore che muore all’età di soli 26 anni ma che riesce a lasciare un grande segno nella storia della musica. Parallelamente all’attività operistica, fu infatti fecondo autore di musica sacra e proprio nei suoi ultimi mesi di vita, compose quelli che sono considerati il suo lascito più importante in questo ambito: Il Salve Regina e lo Stabat Mater. La struggente musica dello Stabat è da sempre apprezzata e un'antica tradizione vuole la sua esecuzione nel periodo quaresimale. Lo Stabat Mater (dal latino per stava la madre è una sequenza cattolica del XIII secolo i cui versi sono attribuiti al Beato Jacopone da Todi. Pergolesi, afflitto sin dall’infanzia da seri problemi di salute, muore all’età di 26 anni nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli . Fu sepolto nella fossa comune della cattedrale di San Procolo.



Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, per info e prenotazioni contattare:


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