Tony Damascelli, giornalista de Il Giornale e storica firma vicina ai fatti di casa Juventus, è intervenuto al TMW News, iniziando dalle ragioni dietro le dimissioni di tutto il CdA bianconero: "Sono motivi prevedibili e previsti dopo le indagini della Procura di Torino, che ha consultato tutta la documentazione relativa ai bilanci delle ultime 3 stagioni, trovando delle deformità, delle violazioni, che erano già state segnalate dalla Consob. Davanti a questa situazione erano state richieste misure cautelari per i dirigenti della Juventus, in particolare per l'avvocato Gabasio, il presidente Agnelli e l'ex dirigente Paratici. Il GIP le aveva respinte e quindi era stato presentato ricorso alla stessa Procura".
Quindi che cosa rischiava il CdA?
"Se il CdA si fosse presentato all'assemblea dei soci il 27 dicembre, dopo lo slittamento dell'iniziale data di novembre, con questo bilancio non corretto, sarebbe reiterato il reato e quindi sarebbe scattato il provvedimento. Per evitare questo l'unica soluzione era rassegnare le dimissioni, presentare un nuovo bilancio, con un nuovo CdA ed è quello che sta facendo l'azionista di riferimento, ovvero John Elkann, avendo designato prima un nuovo direttore generale e poi addirittura un nuovo presidente. Si tratta di due uomini di conti, che sanno benissimo come muoversi all'interno di una vicenda borderline, con aspetti anche un po' drammatici a livello contabile. L'uscita era prevista e rivedibile, avvenuta un po' in un silenzio e in una nebbia generale, ritenendo che l'azione e la reazione dei dirigenti della Juventus, che avevano addirittura minacciato di denunciare Consob per questi dati, si è resa vana ed è stata anche una sconfitta un po' vergognosa a livello morale per una grande famiglia come gli Agnelli".
di Napoli Magazine
30/11/2024 - 16:09
Tony Damascelli, giornalista de Il Giornale e storica firma vicina ai fatti di casa Juventus, è intervenuto al TMW News, iniziando dalle ragioni dietro le dimissioni di tutto il CdA bianconero: "Sono motivi prevedibili e previsti dopo le indagini della Procura di Torino, che ha consultato tutta la documentazione relativa ai bilanci delle ultime 3 stagioni, trovando delle deformità, delle violazioni, che erano già state segnalate dalla Consob. Davanti a questa situazione erano state richieste misure cautelari per i dirigenti della Juventus, in particolare per l'avvocato Gabasio, il presidente Agnelli e l'ex dirigente Paratici. Il GIP le aveva respinte e quindi era stato presentato ricorso alla stessa Procura".
Quindi che cosa rischiava il CdA?
"Se il CdA si fosse presentato all'assemblea dei soci il 27 dicembre, dopo lo slittamento dell'iniziale data di novembre, con questo bilancio non corretto, sarebbe reiterato il reato e quindi sarebbe scattato il provvedimento. Per evitare questo l'unica soluzione era rassegnare le dimissioni, presentare un nuovo bilancio, con un nuovo CdA ed è quello che sta facendo l'azionista di riferimento, ovvero John Elkann, avendo designato prima un nuovo direttore generale e poi addirittura un nuovo presidente. Si tratta di due uomini di conti, che sanno benissimo come muoversi all'interno di una vicenda borderline, con aspetti anche un po' drammatici a livello contabile. L'uscita era prevista e rivedibile, avvenuta un po' in un silenzio e in una nebbia generale, ritenendo che l'azione e la reazione dei dirigenti della Juventus, che avevano addirittura minacciato di denunciare Consob per questi dati, si è resa vana ed è stata anche una sconfitta un po' vergognosa a livello morale per una grande famiglia come gli Agnelli".