L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli vola con Victor Osimhen, il bomber con il gol nel sangue che è già tra i migliori d'Europa ed è la punta dell'iceberg di un gruppo di leader mentalizzati alla vittoria"
26.02.2023 23:54 di Napoli Magazine

NAPOLI - Altra trasferta, altra vittoria, il ventunesimo successo in campionato su ventiquattro partite disputate. Il Napoli è a quota 65 punti, un bottino enorme, straordinario, che ha di fatto spento i sogni di gloria delle inseguitrici, tecnicamente e mentalmente distanti anni luce dalla maturità degli uomini di Spalletti. Gli azzurri continuano a sfatare tabù. Empoli, storicamente, non è mai stato un campo facile. Se pensiamo che l'anno scorso fu uno degli stadi "trappola", che contribuì a sancire l'addio ai sogni tricolore, stavolta ha rappresentato una tappa interlocutoria del cammino trionfale che i partenopei stanno disegnando in questa magica stagione. Nessun calo, nessuna sorpresa. Nemmeno quando è stato espulso Mario Rui a 29 minuti dalla fine delle ostilita' (incluso il recupero monstre, di 6 minuti, sinceramente inspiegabile). In altre circostanze ci sarebbe scappato il gol dalle parti di Meret, stavolta no. Il portiere azzurro e' rimasto infatti nuovamente spettatore privilegiato in campo. Spalletti ha subito riorganizzato con intelligenza l'assetto tattico della squadra, inserendo Olivera ed Elmas, bravi a non lasciare varchi ai toscani. Prima, durante e dopo, comunque, non ci sono stati grossi rischi in difesa. La gara e' stata da subito indirizzata nel verso giusto e lo stesso Mario Rui, prima di ritrovarsi addosso Caputo, si era messo in luce con la solita intelligenza. Certo, è bene sempre evitare alzare la gamba, ma dirlo dalla tribuna o dal divano di casa e' molto piu' semplice. Tornando all'analisi per reparti, va sottolineato che anche ad Empoli la linea difensiva e' stata impeccabile. Kim, oltre ad aver calato come di consueto la saracinesca, ha potuto godere finanche di una discreta liberta' sui calci d'angolo in attacco, che per poco non lo hanno visto gioire dopo il colpo di spalla sulla traversa e la successiva conclusione insidiosa finita di poco a lato. C'e' una scena che riguarda il sud coreano che mi e' piaciuta tantissimo: il sorriso in seguito al coro "Kim-Kim-Kim", partito dai tifosi presenti sugli spalti dopo il legno centrato. Da questi piccoli dettagli si comprende il bello di essere parte del gruppo. A centrocampo poi non fa piu' notizia Lobotka, sempre piu' oltre il 90% dei passaggi riusciti, mentre Anguissa si e' confermato ai livelli di Francoforte e Zielinski va applaudito per aver propiziato l'autogol di Ismajli, utilissimo a spianare la strada al successo. Con il "Chucky" Lozano che non si ferma piu', e crea scompensi agli avversari (Parisi solo ad inizio partita e' riuscito a sfuggirgli una volta, poi no), il geometra della manovra offensiva si è confermato Kvaratskhelia. Anche se tra luci ed ombre, nel momento in cui il georgiano si e' incurvato per imprimere il giusto giro alla conclusione deviata dal bravissimo Vicario (a proposito, lo prenderei di corsa) e scaraventata in rete dal rapace Osimhen c'è stato proprio lì, in quel frangente, tutto il senso della gioia del calcio griffato Napoli. Che dire di Osimhen? Per lui parlano i numeri: 19 reti in 18 gare, ed ottavo sigillo di fila. Questi dati lo incoronano gia' tra i migliori bomber d'Europa. Peccato solo per il secondo gol sfumato per un lieve fuorigioco che c'era. E peccato anche che l'inesperto arbitro Ayroldi lo abbia frenato, fischiandogli un inesistente fallo a centrocampo nel primo tempo, mentre invece era stato trattenuto per il braccio. Con le sue lunghe leve avrebbe sicuramente centrato il bersaglio. Sarà per la prossima volta. Victor è come le ciliegie, una tira l'altra. Ed è maturato tantissimo: dal sorriso (anziche' i nervi a fior di pelle) dopo i fischi sbagliati dell'arbitro alla carica suonata nell'intervallo del match verso i compagni nello spogliatoio. Così il Napoli vola, trascinato dal numero 9 con il gol nel sangue. E non ha alcuna intenzione di fermarsi. Domandate a Simeone, il quale con qualche altro minuto a disposizione avrebbe tirato giu' la porta, sulla scia di quanto fatto dai colleghi. Questa è la fame del Napoli, sotto gli occhi di tutti. Chi non la nota e' perche' si ferma agli highlights e al nome dei marcatori scrutando il tabellino, in pratica vedono solo la punta dell'iceberg. Ma la verita' e' che sono tutti sul pezzo, dal primo all'ultimo, incluso l'infortunato Raspadori che fa il tifo da casa e pubblica la storia sul suo profilo Instagram mentre incita i compagni. E' davvero un bel gruppo di veri leader, tutti, nessuno escluso, se si prosegue cosi' (e non ci sono motivi per pensare a qualcosa di diverso) continueremo a vederne delle belle ad altissimi livelli!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli vola con Victor Osimhen, il bomber con il gol nel sangue che è già tra i migliori d'Europa ed è la punta dell'iceberg di un gruppo di leader mentalizzati alla vittoria"

di Napoli Magazine

26/02/2024 - 23:54

NAPOLI - Altra trasferta, altra vittoria, il ventunesimo successo in campionato su ventiquattro partite disputate. Il Napoli è a quota 65 punti, un bottino enorme, straordinario, che ha di fatto spento i sogni di gloria delle inseguitrici, tecnicamente e mentalmente distanti anni luce dalla maturità degli uomini di Spalletti. Gli azzurri continuano a sfatare tabù. Empoli, storicamente, non è mai stato un campo facile. Se pensiamo che l'anno scorso fu uno degli stadi "trappola", che contribuì a sancire l'addio ai sogni tricolore, stavolta ha rappresentato una tappa interlocutoria del cammino trionfale che i partenopei stanno disegnando in questa magica stagione. Nessun calo, nessuna sorpresa. Nemmeno quando è stato espulso Mario Rui a 29 minuti dalla fine delle ostilita' (incluso il recupero monstre, di 6 minuti, sinceramente inspiegabile). In altre circostanze ci sarebbe scappato il gol dalle parti di Meret, stavolta no. Il portiere azzurro e' rimasto infatti nuovamente spettatore privilegiato in campo. Spalletti ha subito riorganizzato con intelligenza l'assetto tattico della squadra, inserendo Olivera ed Elmas, bravi a non lasciare varchi ai toscani. Prima, durante e dopo, comunque, non ci sono stati grossi rischi in difesa. La gara e' stata da subito indirizzata nel verso giusto e lo stesso Mario Rui, prima di ritrovarsi addosso Caputo, si era messo in luce con la solita intelligenza. Certo, è bene sempre evitare alzare la gamba, ma dirlo dalla tribuna o dal divano di casa e' molto piu' semplice. Tornando all'analisi per reparti, va sottolineato che anche ad Empoli la linea difensiva e' stata impeccabile. Kim, oltre ad aver calato come di consueto la saracinesca, ha potuto godere finanche di una discreta liberta' sui calci d'angolo in attacco, che per poco non lo hanno visto gioire dopo il colpo di spalla sulla traversa e la successiva conclusione insidiosa finita di poco a lato. C'e' una scena che riguarda il sud coreano che mi e' piaciuta tantissimo: il sorriso in seguito al coro "Kim-Kim-Kim", partito dai tifosi presenti sugli spalti dopo il legno centrato. Da questi piccoli dettagli si comprende il bello di essere parte del gruppo. A centrocampo poi non fa piu' notizia Lobotka, sempre piu' oltre il 90% dei passaggi riusciti, mentre Anguissa si e' confermato ai livelli di Francoforte e Zielinski va applaudito per aver propiziato l'autogol di Ismajli, utilissimo a spianare la strada al successo. Con il "Chucky" Lozano che non si ferma piu', e crea scompensi agli avversari (Parisi solo ad inizio partita e' riuscito a sfuggirgli una volta, poi no), il geometra della manovra offensiva si è confermato Kvaratskhelia. Anche se tra luci ed ombre, nel momento in cui il georgiano si e' incurvato per imprimere il giusto giro alla conclusione deviata dal bravissimo Vicario (a proposito, lo prenderei di corsa) e scaraventata in rete dal rapace Osimhen c'è stato proprio lì, in quel frangente, tutto il senso della gioia del calcio griffato Napoli. Che dire di Osimhen? Per lui parlano i numeri: 19 reti in 18 gare, ed ottavo sigillo di fila. Questi dati lo incoronano gia' tra i migliori bomber d'Europa. Peccato solo per il secondo gol sfumato per un lieve fuorigioco che c'era. E peccato anche che l'inesperto arbitro Ayroldi lo abbia frenato, fischiandogli un inesistente fallo a centrocampo nel primo tempo, mentre invece era stato trattenuto per il braccio. Con le sue lunghe leve avrebbe sicuramente centrato il bersaglio. Sarà per la prossima volta. Victor è come le ciliegie, una tira l'altra. Ed è maturato tantissimo: dal sorriso (anziche' i nervi a fior di pelle) dopo i fischi sbagliati dell'arbitro alla carica suonata nell'intervallo del match verso i compagni nello spogliatoio. Così il Napoli vola, trascinato dal numero 9 con il gol nel sangue. E non ha alcuna intenzione di fermarsi. Domandate a Simeone, il quale con qualche altro minuto a disposizione avrebbe tirato giu' la porta, sulla scia di quanto fatto dai colleghi. Questa è la fame del Napoli, sotto gli occhi di tutti. Chi non la nota e' perche' si ferma agli highlights e al nome dei marcatori scrutando il tabellino, in pratica vedono solo la punta dell'iceberg. Ma la verita' e' che sono tutti sul pezzo, dal primo all'ultimo, incluso l'infortunato Raspadori che fa il tifo da casa e pubblica la storia sul suo profilo Instagram mentre incita i compagni. E' davvero un bel gruppo di veri leader, tutti, nessuno escluso, se si prosegue cosi' (e non ci sono motivi per pensare a qualcosa di diverso) continueremo a vederne delle belle ad altissimi livelli!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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