A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Camelio, professore e speaker di Radio Radio. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Enrico, una Roma che in questo momento è appaiata al Napoli in vetta: ci sono davvero possibilità per questa squadra di Gasperini di giocarsi lo scudetto?
“Lo scudetto, no. Non credo che lo vincerà, però tecnicamente la squadra è forte. Gasperini è un allenatore serio, preciso: fa lavorare molto, c’è rigore negli allenamenti e spesso anche doppie sedute. I giocatori lo apprezzano e con il lavoro si vedono i risultati. La Roma, nell’ultimo anno, ha ottenuto molti successi in trasferta, e questo mostra che il percorso impostato sta pagando. Quindi sì: non è una candidata forte per lo scudetto ora, ma è un progetto di crescita molto valido".
Ci sono voci di mercato: si parla di possibili interventi a gennaio in uscita, su profili come Pellegrini - anche in orbita Napoli - o Ferguson. Quali scenari prevede in merito?
“Pellegrini è un buon giocatore per il 3-5-2: ha qualità, numeri e può svolgere quel ruolo di incursione che serve. Sì, è vero che Napoli e Inter lo seguono, ma le trattative hanno tempi e vincoli. Ferguson ha talento, ma ha ancora margini di crescita e qualche problema di continuità: va valutato. In definitiva, a gennaio la Roma potrebbe intervenire, ma dipenderà dalle opportunità e dalle condizioni".
Sui social e in città si sono visti striscioni di contestazione verso Gasperini, forse anche prima che arrivasse a Roma. Cosa pensa di questa reazione dei tifosi?
“Quando si annuncia un allenatore, l’effetto social amplifica tutto. Gasperini è un personaggio controverso: duro, diretto, e questo può non piacere a tutti. Però il giudizio deve restare tecnico: se lavori bene e i risultati arrivano, alcune critiche si affievoliscono. Personalmente non condivido gli insulti personali: si può discutere il lavoro, ma non offendere l’uomo. I tifosi hanno diritto a esprimersi, ma anche loro sbagliano a volte".
Parliamo ora del Napoli e di Conte. C’è chi critica Conte per non essersi “aggiornato” tatticamente e per i problemi fisici della squadra. Lei come la vede?
“Conte è un allenatore che lavora tantissimo, soprattutto sul piano fisico. Non credo che il problema principale sia la preparazione: il Napoli corre grazie al lavoro che lui impone. Tatticamente, però, il Napoli oggi non è la squadra più spettacolare da vedere: ci sono partite in cui sembra meno fluida. Alcune scelte tattiche possono non piacere, ma la gavetta e i risultati di Conte dicono altro. Insomma: capisco le critiche, ma non si possono ridurre tutto agli infortuni o alla presunta mancanza d’aggiornamento".
Un tema ricorrente è la gestione delle panchine e dei rapporti: lei ha fatto cenno a rapporti difficili tra allenatori e club in passato. Quanto influisce questo sulle scelte e sulle carriere?
“Molto. Le scelte di carriera sono anche scelte personali e professionali: riportare uno scudetto a Napoli non preclude decisioni diverse in seguito. Ci sono stati casi di rotture e poi di ricuciture; il calcio è fatto così. Non mi stupisce che un allenatore decida di cambiare o di cogliere altre opportunità. Conta la professionalità e il progetto che ti viene prospettato".
La Juventus ha puntato su Spalletti. Lei come giudica questa scelta?
“Spalletti è uno dei tecnici più forti degli ultimi decenni. La Juventus ha fatto una scelta logica: serviva esperienza, capacità e qualcuno con voglia di riscatto. Spalletti è adatto al ruolo; avrà bisogno di autonomia e di tempo per lavorare. Personalmente sono d’accordo con questa scelta".
di Redazione
30/10/2025 - 12:29
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Camelio, professore e speaker di Radio Radio. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Enrico, una Roma che in questo momento è appaiata al Napoli in vetta: ci sono davvero possibilità per questa squadra di Gasperini di giocarsi lo scudetto?
“Lo scudetto, no. Non credo che lo vincerà, però tecnicamente la squadra è forte. Gasperini è un allenatore serio, preciso: fa lavorare molto, c’è rigore negli allenamenti e spesso anche doppie sedute. I giocatori lo apprezzano e con il lavoro si vedono i risultati. La Roma, nell’ultimo anno, ha ottenuto molti successi in trasferta, e questo mostra che il percorso impostato sta pagando. Quindi sì: non è una candidata forte per lo scudetto ora, ma è un progetto di crescita molto valido".
Ci sono voci di mercato: si parla di possibili interventi a gennaio in uscita, su profili come Pellegrini - anche in orbita Napoli - o Ferguson. Quali scenari prevede in merito?
“Pellegrini è un buon giocatore per il 3-5-2: ha qualità, numeri e può svolgere quel ruolo di incursione che serve. Sì, è vero che Napoli e Inter lo seguono, ma le trattative hanno tempi e vincoli. Ferguson ha talento, ma ha ancora margini di crescita e qualche problema di continuità: va valutato. In definitiva, a gennaio la Roma potrebbe intervenire, ma dipenderà dalle opportunità e dalle condizioni".
Sui social e in città si sono visti striscioni di contestazione verso Gasperini, forse anche prima che arrivasse a Roma. Cosa pensa di questa reazione dei tifosi?
“Quando si annuncia un allenatore, l’effetto social amplifica tutto. Gasperini è un personaggio controverso: duro, diretto, e questo può non piacere a tutti. Però il giudizio deve restare tecnico: se lavori bene e i risultati arrivano, alcune critiche si affievoliscono. Personalmente non condivido gli insulti personali: si può discutere il lavoro, ma non offendere l’uomo. I tifosi hanno diritto a esprimersi, ma anche loro sbagliano a volte".
Parliamo ora del Napoli e di Conte. C’è chi critica Conte per non essersi “aggiornato” tatticamente e per i problemi fisici della squadra. Lei come la vede?
“Conte è un allenatore che lavora tantissimo, soprattutto sul piano fisico. Non credo che il problema principale sia la preparazione: il Napoli corre grazie al lavoro che lui impone. Tatticamente, però, il Napoli oggi non è la squadra più spettacolare da vedere: ci sono partite in cui sembra meno fluida. Alcune scelte tattiche possono non piacere, ma la gavetta e i risultati di Conte dicono altro. Insomma: capisco le critiche, ma non si possono ridurre tutto agli infortuni o alla presunta mancanza d’aggiornamento".
Un tema ricorrente è la gestione delle panchine e dei rapporti: lei ha fatto cenno a rapporti difficili tra allenatori e club in passato. Quanto influisce questo sulle scelte e sulle carriere?
“Molto. Le scelte di carriera sono anche scelte personali e professionali: riportare uno scudetto a Napoli non preclude decisioni diverse in seguito. Ci sono stati casi di rotture e poi di ricuciture; il calcio è fatto così. Non mi stupisce che un allenatore decida di cambiare o di cogliere altre opportunità. Conta la professionalità e il progetto che ti viene prospettato".
La Juventus ha puntato su Spalletti. Lei come giudica questa scelta?
“Spalletti è uno dei tecnici più forti degli ultimi decenni. La Juventus ha fatto una scelta logica: serviva esperienza, capacità e qualcuno con voglia di riscatto. Spalletti è adatto al ruolo; avrà bisogno di autonomia e di tempo per lavorare. Personalmente sono d’accordo con questa scelta".