Calcio
IL PENSIERO - Balotelli: “Potevo andare alla Juve, Nazionale? Non c’è più voglia di vestire la maglia”
12.10.2025 19:22 di Redazione
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Dopo 4 giorni intensi, che hanno visto sul palco di Trento tantissimi protagonisti del mondo dello sport, il Festival organizzato da La Gazzetta dello Sport si conclude con Mario Balotelli.

L’ex attaccante di Milan e Inter – tra le altre – è stato infatti l’ultimo a essere intervistato. Il classe ’90 ha esordito parlando di come ha iniziato a giocare a calcio: “Ho cominciato a giocare a 3, lo facevo al parco e in strada. Da ragazzo volevo provare ad andare all’estero e i miei fratelli avevano trovato un contatto a Barcellona. Ho fatto un mesetto lì, solo che il Lumezzane chiedeva tanti soldi e io avevo 15 anni. Il Barcellona aveva un’ottima cantera e non voleva spendere così tanto per un giovane“.

Balotelli è anche tornato sulla finale di Champions League giocata con l’Inter: “Sono quelle esperienze che ti rimangono dentro e vorresti rivivere ogni giorno. È stato un sogno. L’Inter ha fatto parte della mia crescita, ma secondo me è l’Inghilterra che mi ha formato di più”.

Proprio sull’esperienza inglese ha dichiarato: “Non ero vicino casa, ero anche da solo. Maglietta con ‘Why always me’? L’ho fatta il giorno prima con il magazziniere perché era un periodo un po’ particolare, ero al centro dei problemi. È stato uno sfogo simpatico”.

L’attaccante ha poi reso svelato un retroscena di mercato: “Qualche anno fa in teoria dovevo andare alla Juventus, ma alla fine ho firmato con il Milan”. Balo ha poi parlato anche della Nazionale azzurra: “Non c’è più quella fame, quella voglia di indossare la maglia del tuo paese. Quando ero in Nazionale ero fiero di rappresentare l’Italia“.

In passato si è parlato di possibili problemi con Buffon, Chiellini e Bonucci, che il 35enne ha commentato così: “Non so nemmeno io il motivo, lo immagino ma non lo so per certo. Non ho litigato con nessuno e andavo d’accordo quasi con tutti. Non ci sono stati veri problemi”. Su Ibrahimovic, invece: “Abbiamo avuto un rapporto di rispetto. Si sa che è un rompipalle, voleva che dessi il meglio di me in tutti gli allenamenti e in tutte le partite”.

Ha continuato parlando di Mancini e Prandelli: “Mancini l’ho avuto più anni, Prandelli di meno. Con Prandelli sono stato da Dio perché mi lasciava quella libertà non esagerata, dovendo comunque rientrare in certi schemi. Stavo davvero bene con Prandelli in Nazionale“.

Sul futuro Balotelli ha commentato: “Sono in un momento di stallo sinceramente. Fisicamente sto bene, ho avuto offerte dall’estero ma in cuore mio speravo di fare ancora 1/2 anni in Italia, ma la possibilità di tornare in Italia non c’è stata“.

E poi il focus si sposta sulle persone più care che gli sono sempre state vicine: “Anche i miei genitori naturali a loro modo sono stati presenti. Sono stato cresciuto dalla famiglia Balotelli, ma la mia famiglia naturale c’è stata“.

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IL PENSIERO - Balotelli: “Potevo andare alla Juve, Nazionale? Non c’è più voglia di vestire la maglia”

di Redazione

12/10/2025 - 19:22

Dopo 4 giorni intensi, che hanno visto sul palco di Trento tantissimi protagonisti del mondo dello sport, il Festival organizzato da La Gazzetta dello Sport si conclude con Mario Balotelli.

L’ex attaccante di Milan e Inter – tra le altre – è stato infatti l’ultimo a essere intervistato. Il classe ’90 ha esordito parlando di come ha iniziato a giocare a calcio: “Ho cominciato a giocare a 3, lo facevo al parco e in strada. Da ragazzo volevo provare ad andare all’estero e i miei fratelli avevano trovato un contatto a Barcellona. Ho fatto un mesetto lì, solo che il Lumezzane chiedeva tanti soldi e io avevo 15 anni. Il Barcellona aveva un’ottima cantera e non voleva spendere così tanto per un giovane“.

Balotelli è anche tornato sulla finale di Champions League giocata con l’Inter: “Sono quelle esperienze che ti rimangono dentro e vorresti rivivere ogni giorno. È stato un sogno. L’Inter ha fatto parte della mia crescita, ma secondo me è l’Inghilterra che mi ha formato di più”.

Proprio sull’esperienza inglese ha dichiarato: “Non ero vicino casa, ero anche da solo. Maglietta con ‘Why always me’? L’ho fatta il giorno prima con il magazziniere perché era un periodo un po’ particolare, ero al centro dei problemi. È stato uno sfogo simpatico”.

L’attaccante ha poi reso svelato un retroscena di mercato: “Qualche anno fa in teoria dovevo andare alla Juventus, ma alla fine ho firmato con il Milan”. Balo ha poi parlato anche della Nazionale azzurra: “Non c’è più quella fame, quella voglia di indossare la maglia del tuo paese. Quando ero in Nazionale ero fiero di rappresentare l’Italia“.

In passato si è parlato di possibili problemi con Buffon, Chiellini e Bonucci, che il 35enne ha commentato così: “Non so nemmeno io il motivo, lo immagino ma non lo so per certo. Non ho litigato con nessuno e andavo d’accordo quasi con tutti. Non ci sono stati veri problemi”. Su Ibrahimovic, invece: “Abbiamo avuto un rapporto di rispetto. Si sa che è un rompipalle, voleva che dessi il meglio di me in tutti gli allenamenti e in tutte le partite”.

Ha continuato parlando di Mancini e Prandelli: “Mancini l’ho avuto più anni, Prandelli di meno. Con Prandelli sono stato da Dio perché mi lasciava quella libertà non esagerata, dovendo comunque rientrare in certi schemi. Stavo davvero bene con Prandelli in Nazionale“.

Sul futuro Balotelli ha commentato: “Sono in un momento di stallo sinceramente. Fisicamente sto bene, ho avuto offerte dall’estero ma in cuore mio speravo di fare ancora 1/2 anni in Italia, ma la possibilità di tornare in Italia non c’è stata“.

E poi il focus si sposta sulle persone più care che gli sono sempre state vicine: “Anche i miei genitori naturali a loro modo sono stati presenti. Sono stato cresciuto dalla famiglia Balotelli, ma la mia famiglia naturale c’è stata“.